Osteopatia

Osteopatia

L’osteopatia è una pratica sanitaria appartenente alle Medicine Non Convenzionali. Il relativo approccio terapeutico afferisce prevalentemente ad uno dei tanti ambiti di competenza del fisioterapista: la valutazione ed il trattamento manuale passivo.

L’osteopatia mira alla correzione delle disfunzioni osteopatiche, definite come perdita o alterazione del normale movimento di una parte del corpo (visceri inclusi), per ‘facilitare’ (incoraggiando la tendenza intrinseca del corpo all’auto-guarirsi, anche da malattie) il normale processo di auto-regolazione del corpo.

La pratica dell’osteopatia prevede, come mezzo terapeutico, l’utilizzo soprattutto di tecniche manuali passive.

OSTEOPATIA VISCERALE

Una branca dell’osteopatia è l’osteopatia viscerale. Essa si rivolge alla risoluzione delle disfunzioni causate da tensioni anomale degli organi interni, spesso latenti, che possono portare a lamentare dolori a livello muscolo-scheletrico.

Tramite l’osteopatia viscerale si vanno a trattare le restrizioni di mobilità degli organi che possono essere causate da esiti di interventi chirurgici (cicatrici), infezioni, traumi.

Le tecniche utilizzate sono manipolazioni lievi: si va dalle tecniche di drenaggio/pompaggio emo-linfatico alle tecniche di stiramento, a tecniche di rilascio fasciale.

Le indicazioni al trattamento sono diverse:

  • Gastrite
  • Colite spastica
  • Ernia iatale
  • Reflusso gastro-esofageo
  • Stitichezza
  • Turbe del transito intestinale
  • Gonfiori addominali
  • Tachicardie
  • Aritmie cardiache
  • Bronchiti
  • Cistiti
  • Emorroidi
  • Osteopatia ginecologica: (turbe del ciclo mestruale, dolori pelvici, sindrome postpartum, sciatalgia del 4° mese, riequilibrio bacino post-partum, ipofertilità, dolori mestruali, ecc..)

MANIPOLAZIONI VERTEBRALI

La manipolazione è una mobilizzazione passiva forzata che tende a portare gli elementi di una articolazione o di un insieme di articolazioni al di là del loro gioco abituale, fino al limite del loro gioco anatomico possibile. Consiste dunque per il rachide, quando lo stato di questo lo permette e lo richiede, nell’eseguire dei movimenti di rotazione, di lateroflessione, di flessione o di estensione, isolati o combinati, a livello del segmento vertebrale scelto. La manipolazione è quindi un gesto terapeutico; è una manovra “ortopedica” precisa, le cui indicazioni e controindicazioni devono essere definite preventivamente a mezzo di un esame anamnestico ed obbiettivo generale e particolare del Paziente. Questo esame deve portare ad una diagnosi fisioterapica da cui deriverà l’indicazione o meno, il tipo di manovre da eseguire, le coordinate di queste manovre, il tipo, il numero e la frequenza di sedute da eseguire.

La manipolazione è indicata per diverse patologie come cefalee di origine cervicale, cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, sciatalgie.